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Nordwestdeutsche Philharmonie Johannes Klumpp direttore Aleksandar Madzar pianoforte |
F. Chopin Concerto n.2 in fa min. op.21 per pf. e orch. A. Borodin, Sinfonia n.2 in re min. |
Il nazionalismo in musica è evocazione dello spirito popolare, delle melodie e delle danze di un popolo. In Chopin lo spirito e le atmosfere polacche sono sempre presenti e li ritroviamo unitamente alla nostalgia intima e sofferta (usando una parola polacca lo “Zal”) anche nel secondo concerto per pianoforte e orchestra. Chopin, insieme a Liszt, indicò, seppure involontariamente, la strada verso il nazionalismo al gruppo di compositori Russi di cui Alexander Borodin fu esponente di rilievo. La Seconda Sinfonia ispirata a scene di vita del popolo russo, risulta un affresco in bilico tra mito e storia, motivo per cui venne da subito ribattezzata Epica o Eroica, aggettivi che colgono bene il carattere di questa composizione di ampio respiro, che per la sua forza espressiva e chiarezza formale entra nella storia della musica come simbolo della terra Russa.
Giuseppe Albanese pianoforte |
“Après une lecture de Liszt” F. Liszt, Au bord d’une source F. Liszt, Les Jeux d’eaux à la Villa d’Este F. Liszt, San Francesco di Paola che cammina sulle onde F. Liszt, “Après une lecture de Dante” F. Liszt, Rhapsodie espagnole F. Liszt, Danse des Sylphes F. Liszt, Isoldens Liebestod F. Liszt, Réminiscences de Norma |
“Après une lecture de Liszt” è il titolo del bel programma monografico presentato dal pianista Giuseppe Albanese, artista raffinato, colto e grande virtuoso. Traendo ispirazione dalla natura, dai paesaggi, da un popolo, dalla letteratura, Liszt percorre, da europeista ante litteram e primo vero concertista internazionale, un tour musicale attraverso la Svizzera, l’Italia, la Germania, la Francia e la Spagna, trasformando in suggestioni musicali la sua apertura al mondo, il suo pensiero e la sua cultura cosmopolita.
Stuttgarter Philharmoniker Marc Piollet direttore Anna Tifu violino |
N. Paganini, Concerto n.2 in si min. op.7 per vl. e orch. S. Rachmaninov, Sinfonia n.2 in mi min. op.27 |
Un omaggio a due grandi virtuosi. Niccolò Paganini genio e sregolatezza, forse il più celebre violinista mai esistito e prima star del mondo musicale, del quale è in programma il celeberrimo Secondo Concerto per violino e orchestra, affidato ad una “diva” e magnifica musicista quale Anna Tifu. Sergej Rachmaninov, grande pianista, virtuoso e compositore del quale viene proposta l’unica composizione priva di pianoforte che goda di notorietà e vero e proprio successo a livello internazionale. La Seconda Sinfonia risulta un banco di prova per i direttori e per le orchestre, occasione per mettere in luce la bravura solistica delle prime parti e la compattezza dell’insieme per un capolavoro sinfonico tardo-romantico.
Orchestra Sinfonica di Sanremo Giancarlo De Lorenzo direttore Olga e Vladislav Kern pianoforti |
W. A. Mozart, Sinfonia n.1 in mi bem. magg. K 16 W. A. Mozart, Concerto in mi bem. magg. K 365 per due pf. e orch. W. A. Mozart, Sinfonia n.38 in re magg. K 504 “Praga” |
Olga Kern incarna al meglio l’artista contemporanea e multitasking. Dalla vittoria al concorso Van Cliburn nel 2001 tiene più di 80 concerti l’anno nei più importanti teatri del mondo; è solista con grandi orchestre sinfoniche, collabora con eminenti musicisti per la musica da camera, dal violinista Spivakov al soprano René Fleming; è impegnata con la Aspiration Foundation fondata con il fratello per favorire la carriera dei giovani concertisti; ha creato un nuovo concorso internazionale che porta il suo nome per lanciare i migliori pianisti di domani; è testimonial di stilisti che assecondano e valorizzano l’immagine di donna glamour; è mamma orgogliosa di un bellissimo giovane e brillante pianista, Vladislav. Vuole essere un omaggio a Olga Kern, amica della Società dei Concerti, questo programma dedicato a Mozart. Il Concerto per due pianoforti K 365 affrontato dalla pianista e dal figlio Vladislav, e due sinfonie affidate ad una compagine italiana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo.
Fazil Say pianoforte |
F. Chopin, Notturno in mi min. op.72 n.1 F. Chopin, Notturno in do diesis min. F. Chopin, Notturno in do min. L. van Beethoven, Sonata n.31 in la bem. magg. op.110 E. Satie, Six Gnossiennes F. Say, “Gezi Park 2” Sonata op.52 (2014) |
Fazil Say non è artista che ama etichette e classificazioni. Irrequieto e geniale, provocatore e versatile, non è mai banale sia che sieda al pianoforte per eseguire Beethoven o Chopin, sia che esegua o componga la sua musica che è fautrice dell’integrazione fra Oriente e Occidente, con fusioni di musica popolare, jazz e classica. Dopo il successo del recital mozartiano della scorsa stagione, l’istrionico musicista turco torna sul palco della Sala Verdi con un programma variegato e ricco di sorprese.
Czech Chamber Philharmonic |
J. A. Benda, Sinfonia in si bem. magg. W. A. Mozart, Concerto in la magg. K 622 per cl. e orch. B. Smetana, Scherzo dalla “Triumphal Symphony” op.6 A. Dvořàk, Czech Suite op.39 |
La Repubblica Ceca nel corso della sua storia ha dato i natali e ospitato moltissimi compositori e musicisti classici. Haydn, Čajkovskij e Mozart soggiornarono a lungo a Praga; Smetana, Martinu, Janáček e Dvořàk sono solo alcuni dei più rappresentativi musicisti cechi. Una storica formazione boema, la Czech Chamber Philharmonic di Pardubice, ha preparato un programma di interesse geografico e storico musicale, quale ambasciatrice della musica del proprio paese. Dalla Sinfonia in si bemolle di Jiri Antonin Benda, compositore del ‘700 molto attivo in Germania, la cui musica influenzò anche Mozart, allo scherzo dalla Sinfonia Trionfale di Bedrich Smetana, alla Suite Ceca op.39 del compositore nazionale più conosciuto, Antonin Dvořàk. Il clarinettista Brablec ha il compito di far risuonare il fascino crepuscolare e espressivo dell’ultima composizione scritta da Mozart per strumento solista e orchestra: il Concerto in la maggiore per clarinetto.
Stuttgarter Philharmoniker Christian Arming direttore Antonio Chen Guang pianoforte |
L. van Beethoven, Ouverture da “Fidelio” L. van Beethoven, Concerto n.5 in mi bem. magg. op.73 “Imperatore” per pf. e orch. F. Schubert, Sinfonia n.4 in do min. D 417 “Tragica” |
Vienna è stata la culla di molti grandi compositori e tra questi Beethoven e Schubert. Il programma dell’Orchestra Filarmonica di Stoccarda è dedicato a questi due pilastri della tradizione classico-romantica del primo ‘800 e di Vienna è il direttore Christian Arming, profondo conoscitore e apprezzato interprete di questo repertorio. La Quarta Sinfonia di Schubert, ribattezzata la “Tragica” dallo stesso compositore, si riallaccia certamente alle atmosfere cupe e drammatiche e alle tensioni di Beethoven, anche nella scelta della tonalità, quel do minore che rimanda all’Ouverture Coriolano e alla Quinta Sinfonia. Al pianista Antonio Chen Guang, cinese ma italiano d’adozione, ormai beniamino del pubblico milanese, viene affidato il Concerto per pianoforte op.73 ”Imperatore”, il più imponente dei cinque concerti, da un lato summa dell’arte compositiva per strumento solista e orchestra di Beethoven, dall’altra anticipazione dei tratti del concerto solistico romantico.
I Solisti della Scala Andrea Manco flauto Fabien Thouand oboe Fabrizio Meloni clarinetto Jorge Monte de Fez corno Gabriele Screpis fagotto Nazzareno Carusi pianoforte |
W. A. Mozart, Quintetto per pf. e fiati in mi bem K 452 G. Gershwin, Suite da Porgy and Bess per quintetto di fiati F. Poulenc, Sestetto per pf. e fiati |
Gli strumenti che compongono un quintetto di fiati, a differenza per esempio del colore omogeneo che costituisce un quartetto d’archi, sono diversi per timbro, tecnica, colore. Ne consegue che le atmosfere sonore di un quintetto di fiati sono molto più variegate e in un certo senso solistiche, pur dovendo aderire ad un imprescindibile affiatamento. I musicisti che costituiscono I Solisti della Scala sono tutti prime parti dell’Orchestra milanese, e continuano ad altissimo livello la tradizione scaligera anche attraverso i concerti cameristici. Oltre all’omaggio a Gershwin con la Suite da Porgy and Bess, presentano il Quintetto K 452 di Mozart definito dal compositore “la migliore opera che io abbia mai scritto”, e il frizzante e virtuosistico Sestetto di Poulenc. Al pianoforte il pianista abruzzese Nazzareno Carusi, al debutto per la Fondazione La Società dei Concerti.
Nikita Abrosimov pianoforte |
L. van Beethoven, Sonata n.15 in re magg. op.28 “Pastorale” I. Stravinskij, Trois Mouvements de Petrouchka M. Musorgskij, Quadri di un’esposizione |
Nikita Abrosimov debutta a Milano in Sala Verdi. Si può dire: un altro giovane musicista della grande scuola russa. Ma mentore d’eccezione per Nikita è il grandissimo pianista Grigory Sokolov, immenso artista e uomo di grande rigore che ce lo ha segnalato e vivamente consigliato. Abbiamo ascoltato Nikita Abrosimov in concerto più volte e non possiamo che confermare il giudizio del grande pianista. Sarà una piacevole scoperta per tutti.
Württembergische Philharmonie Reutlingen Fawzi Haimor direttore Trio Wanderer |
W. A. Mozart, Chaconne e Pas seul da “Idomeneo Re di Creta” K 367 L. van Beethoven, Concerto in do magg. op.56 per vl., vlc., pf. e orch. F. Schubert, Sinfonia n.6 in do magg. D 589 |
Abbiamo chiesto al trentacinquenne direttore americano Fawzi Haimor di presentarsi a Milano in qualità di nuovo General Musik Director della Württembergische Philharmonie con un programma della grande tradizione viennese. In apertura di concerto il Maestro Haimor esegue la Ciaccona e il Pas seul, estratti dal balletto dell’opera mozartiana Idomeneo Re di Creta. A seguire il Triplo Concerto di Beethoven, pagina nella quale il genio di Bonn strizza l’occhio al genere della Sinfonia Concertante in modo quasi spensierato per l’alternarsi degli effetti e per il rincorrersi delle idee tematiche tra i tre strumenti solisti. Il Trio Wanderer, formazione francese che ha da poco festeggiato i 30 anni di attività concertistica, è il protagonista di questo Triplo. E di Beethoven sentiamo gli influssi nella Sesta Sinfonia di Schubert, detta “la Piccola” per distinguerla dalla sua ultima Sinfonia nella medesima tonalità di do maggiore. Un lavoro ambizioso che omaggia in parte anche l’Italia, con un certo gusto del fraseggio mutuato dalla musica di Rossini, che all’epoca era venerato e raccoglieva grandiosi successi sulla scena europea.
Grigory Sokolov pianoforte |
F. J. Haydn, Sonata (Divertimento) n.32 in sol min. op.53 n.4 Hob.XVI:44 |
Grigory Sokolov è considerato una leggenda vivente, pianista dalla tecnica digitale stratosferica, in possesso di una tavolozza di colori dalle gradazioni infinite, lascia una traccia indelebile ad ogni suo concerto per le profonde e personalissime interpretazioni. “Tanti hanno talento, sono le personalità ad essere rare” ha detto il pianista in una intervista. E la personalità di Sokolov, ospite fisso della Società dei Concerti da 30 anni, è inconfondibile.
Leia Zhu violino Jennifer Hughes pianoforte |
L. van Beethoven, Sonata in mi bem. magg. op.12 n.3 |
Il debutto di Leia Zhu, giovanissima violinista britannica nata nel 2006, non vuole essere un’esibizione voyeuristica di un “wunderkind”. Piuttosto, in un’epoca in cui la capacità di suonare uno strumento non è assecondata e favorita, siamo sicuri che l’incontro con Leia “the violin girl”, sia occasione per riflettere sul fatto che l’avviamento alle sette note debba essere precoce e coltivato con saggezza, disciplina e divertimento. Offriamo al pubblico l’occasione per ascoltare un grande e sbalorditivo talento che emerge per maturità espressiva, virtuosismo e comprensione della partitura quale una vera artista. Non aggiungiamo altro, il giudizio del Pubblico sarà più puntuale delle nostre osservazioni.
Nürnberger Symphoniker Perry So direttore Evgenya Rubinova pianoforte |
R. Schumann, Ouverture “Scenes aus Goethes Faust” S. Rachmaninov, Concerto n.2 in do min. op.18 per pf. e orch. E. Grieg, Sinfonia in do min. |
La tonalità di do minore è ciò che accomuna le due grandi opere in programma con l’Orchestra Sinfonica di Norimberga diretta dal giovane e pluripremiato Perry So. La Sinfonia di Edvard Grieg, composta intorno al 1863 e unico lavoro nel genere sinfonico è una composizione che pur non presentando innovazioni nella tematica o nella struttura, è un gradevole esempio di scrittura nello stile di Mendelssohn e Schumann. Un alone di mistero circonda l’opera che per volere del compositore stesso “non deve mai essere eseguita”. Passarono infatti più di 130 anni dalla prima esecuzione… È invece una delle composizioni più eseguite e amate dal pubblico di tutto il mondo il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov, pagina traboccante di pathos, lirismo, enfasi, con una scrittura solistica che richiede un esecutore saldamente virtuoso ma notevolmente espressivo e comunicativo. Come l’uzbeka Evgenya Rubinova, al debutto per La Società dei Concerti.
fondatore:
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consigliere delegato:
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relazioni con il Pubblico:
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